I Nonni oggi hanno ripreso un ruolo centrale nella vita delle famiglie; quando il lavoro c’è, le tante spese costringono entrambi i genitori a lavorare e i bambini sempre più spesso restano con u nonni che diventano baby sitter a tempo pieno e talvolta assumendo anche un importante ruolo nell’essere presenti per consentire ai genitori anche una giusta libertà di vivere momenti sociali.
Il rapporto tra genitori e nonni
Qualcuno sostiene che i nonni sono fatti per viziare i nipotini. Sebbene spesso sia così, non è detto che questo sia corretto. I genitori hanno il pieno diritto di impostare l’educazione dei propri figli e anche se impossibilitati ad essere presenti a causa del lavoro, la loro linea deve essere assolutamente rispettate.
Se i genitori dicono no a qualcosa, ad esempio a merendine e bevande zuccherate, questa è una scelta non solo legittima ma anche riconosciuta come corretta dagli stessi pediatri che la caldeggiano.
Chiaro che i bambini non devono subire scelte troppo rigide, uno strappo alla regola è normale e anche giusto, fino a quando diventa la regola contro il volere di mamma e papà.
Le differenze temporali
Un tempo si tendeva ad accontentare i bambini a prescindere, dando loro prodotti zuccherati che nella migliore delle ipotesi consisteva in dolci confezionati in casa. Certo tra due mali è meglio questo, almeno i dolci fatti in casa non contengono conservanti e altre sostanze chimiche ma ugualmente non è la via giusta.
I nonni tendono a lasciare la massima libertà ai bambini , consentendo loro di fare tutto quello che vogliono. La via scelta da molti genitori, invece, è quella di mettere dei paletti: questo si può fare, quest’altro no.
I nonni, risorsa importante ma oltre a questo anche figure di riferimento per i bambini, tendono a fare il contrario contro la volontà legittima dei genitori. Questo genera attriti all’interno della famiglia e un disorientamento nei bambini che vedono che hanno la libertà di fare anche quello che i genitori non vogliono.
La reazione dei bambini
I bambini sono eccezionali nella loro capacità di triangolare. Si rivolgono prima ad un genitore poi all’altro con la stessa richiesta. Se la posizione dei genitori non è univoca, il bambino capirà che è possibile comunque in qualche modo fare ciò che vuole e mette i genitori uno contro l’altro ottenendone un vantaggio.
Questo avviene ancora più facilmente con i nonni che non tengono, spesso, conto della linea genitoriale e concedono ai bambini di fare quello che vogliono contro la volontà dei genitori.
Questa situazione genera attriti tra nonni e genitori e soprattutto mette in discussione la loro autorità, facendo perdere loro credibilità nei confronti dei bambini.
Cosa dovrebbero fare i nonni?
Il ruolo dei nonni non è quello di stare con i bambini e lasciarli fare quello che vogliono ma dovrebbero confrontarsi con i genitori trovando una linea comune che non è nemmeno detto che sia corretta quella genitoriale, del resto i nonni hanno più esperienza.
Il dialogo è essenziale, se si presenta una situazione nuova in cui i nonni assumono una decisione, questa deve poi essere confrontata con mamma e papà del bambino al fine di assumere una linea univoca.
In questo modo i bambini cresceranno con una linea educativa unica, sostenuta da tutti, genitori e nonni e questa crescita è più corretta ed equilibrata, facendo crescere i bambini nella consapevolezza che esistono regole, quelle impostate dai genitori in questa età, che devono essere comunque rispettate.
Solo così i genitori assumono una posizione autorevole indiscutibile e diventeranno un punto preciso di riferimento dei bambini che stanno crescendo, altrimenti perché obbedire ai genitori se c’è sempre un’altra strada per fare ciò che si vuole?