Come gestire il bambino al mare

Ci stiamo lasciando le fredde giornate uggiose invernali alle spalle, il sole comincia a scaldare l’aria almeno durante le ore diurne e presto comincerai a fare delle uscite al mare, sia che abiti in un luogo distante, in giornata o nel week end sia che tu abiti in una località marina con la possibilità di andare in spiaggia in qualsiasi momento di libertà. Come comportarti col tuo bambino?

L’importanza della luce solare

In molti Paesi del Nord Europa, certamente il tempo anche d’estate non è così bello e la temperatura così calda come nel nostro Paese, i bambini non vengono esposti al sole o perché proprio non c’è o per la temperatura che non consiglia molto di spogliare i bambini.

In questi Paesi ai bambini viene regolarmente prescritta la somministrazione di vitamina D per via orale, delle semplici gocce che però sono essenziali per la loro salute. Questa vitamina, infatti, è essenziale per la corretta formazione delle ossa e se carente può provocare la fragilità e la deformazione delle stesse.

Ecco l’importanza dell’esposizione dei bambini alla luce solare, perché solo in questo modo l’organismo è in grado di sintetizzare tale vitamina evitando la necessità di assumerla tramite la somministrazione di farmaci.

Il pericolo della luce solare

La luce solare, tanto benefica per tutti e ancora di più per i bambini che sono in fase di crescita e completamento della formazione sotto molti aspetti, ha insiti anche dei rischi, dei pericoli che è bene conoscere per poterli evitare.

La luce che vedi è solo una minima parte di tutte le lunghezze d’onda che compongono la luce solare. La luce non è altro che un insieme di onde elettromagnetiche di diversa frequenza.

Le onde di frequenza inferiore a quella che vedi sono chiamate infrarosso e generano calore nel corpo mentre le frequenze al di sopra della soglia di visibilità sono dette ultraviolette e contengono anche frequenze che sono dette raggi gamma e X.

Queste onde hanno la capacità di penetrare negli strati più profondi della pelle causando danni che possono andare dall’ustione profonda alla degenerazione e modifica del DNA che è alla base della formazione anche di gravi patologie tra cui il melanoma.

Il peggioramento della luce solare  

E’ scientificamente provato che la luce solare di oggi è parecchio più pericolosa rispetto a quello che era diversi anni fa. Soprattutto lo strato dell’ozono negli strati alti dell’atmosfera e che hanno la capacità di filtrare gli ultravioletti, è assottigliato oggi rispetto ad anni addietro.

Questo porta ad una maggior penetrazione dei raggi UV con un’incidenza decisamente più forte al suolo, quindi si può affermare che la luce solare oggi è più pericolosa di quanto non fosse un tempo.

Come proteggere i bambini

La parola d’ordine è gradualità: iniziare l’esposizione al sole con un massimo di 15 minuti per incrementare il tempo di giorno in giorno di 5-10 minuti per volta ma evitare l’esposizione alla luce del sole tra le 11 e le 17, quando la potenza delle radiazioni è maggiore.

Tieni conto che anche con il cielo nuvoloso le radiazioni ultraviolette raggiungono comunque il suolo, quindi la loro pericolosità non è inferiore. E’ opportuno tenere il bambino all’ombra o sotto l’ombrellone facendolo giocare ma senza l’esposizione diretta.

La luce riflessa è già sufficiente per generare la formazione della vitamina D e degli ormoni che sovrintendono il ritmo sonno-veglia per cui anche se il bambino resta all’ombra nelle ore centrali della giornata ne fruisce comunque dei benefici della luce.

Il bagno in mare

Ottimo per il bambino il bagno nell’acqua di mare che contiene molte sostanze benefiche per la pelle e per il nasino che tende a decongestionarsi migliorando la funzione respiratoria.

La prevalenza di aria proveniente dal mare, priva di pollini, favorisce chi soffre di allergia ma ricorda dopo il bagno in mare di fare un bagnetto o una doccia al bambino per togliere la salsedine dalla pelle che, se mantenuta per troppo, tempo la può arrossare e danneggiare.